@ - Avrà anche le armi nucleari, con le quali minaccia il mondo, ma la Corea del Nord non ha abbastanza da mangiare.
Sotto la rigida dittatura comunista di Kim Jong-un, il suo popolo muore letteralmente di fame: è la rivelazione di un'inchiesta della Bbc, che ha intervistato segretamente per mesi dei cittadini nordcoreani facendosi raccontare la realtà della vita di tutti giorni nella capitale Pyongyang come nelle campagne. Il quadro che ne risulta è devastante: "Una situazione che riporta il Paese al periodo più difficile della sua storia, la grande carestia degli anni Novanta", dice Hanna Song, direttrice di Nkdb, un'associazione che documenta le violazioni dei diritti umani in Corea del Nord. Cioè a un'epoca in cui, secondo stime occidentali, persero la vita tre milioni di persone, pari al 10 per cento della popolazione.
Le cause della carestia
Due le cause principali della nuova carestia, indica l'indagine della radiotelevisione pubblica britannica. La prima è che, da quando è scoppiata nel 2020 la pandemia del Covid, le autorità nordcoreane hanno ristretto fortemente le importazioni di cibo per evitare contagi: ma la produzione nazionale non è in grado di soddisfare il fabbisogno alimentare interno, per cui in sostanza non c'è cibo sufficiente per sfamare i 26 milioni di abitanti. Le testimonianze raccolte dalla Bbc parlano di negozi e supermercati, un tempo riempiti all'80 per cento da prodotti provenienti dalla Cina, i cui banconi sono ora drammaticamente vuoti.
E la seconda ragione della carestia sarebbe proprio l'intenso programma militare varato dal presidente Kim, terzo membro della stessa famiglia a governare con pugno di ferro il Paese dalla sua fondazione nel 1945. Soltanto lo scorso anno, il governo ha fatto ben 63 test con missili balistici. Una fonte citata dalla Bbc calcola il costo totale degli esperimenti nucleari in più di 500 milioni di dollari, una cifra più grande di quella che sarebbe necessaria a compensare l'insufficiente produzione annua di grano. Così, mentre Kim lancia missili sul mare del Giappone per spaventare l'Occidente e la Corea del Sud, il suo popolo muore di fame.
Morti di denutrizione
Una donna che vive a Pyongyang ha raccontato alla Bbc di essersi preoccupata quando i suoi vicini, una famiglia di tre persone, hanno cominciato a non uscire più di casa. "Abbiamo bussato alla porta per dare loro almeno un po' d'acqua, ma nessuno rispondeva", afferma la donna. Allora ha dato l'allarme. Quando la polizia è entrata nell'abitazione ha trovato i tre senza vita. Una testimonianza analoga viene da un lavoratore del settore edile che risiede in un villaggio nei pressi della frontiera: "Le forniture alimentari erano così scarse", ha raccontato, "che almeno cinque dei miei compaesani sono morti di denutrizione". L'abbondanza in Corea del Nord non c'è mai stata, afferma nell'inchiesta l'economista Peter Ward, ma negli ultimi anni le cose sono peggiorate radicalmente: "La novità è che ora anche la classe media soffre, vede la fame nei propri quartieri".
Aumenta la repressione
Contemporaneamente, il regime ha aumentato censura e repressione. Chiunque viene trovato in possesso di materiale informativo arrivato dalla Corea del Sud viene punito con lunghe pene carcerarie o addirittura con la condanna a morte. Perfino le fughe verso la Cina attraverso il fiume Yalu, in passato attraversato illegalmente da una media di mille nordcoreani all'anno, sono diventate impossibili: "La polizia spara su chiunque prova ad avvicinarsi", riferisce un altro testimone. La Bbc ha cambiato i nomi dei cittadini nordcoreani che hanno accettato di farsi intervistare e che, così facendo, rischiano la vita. "Siamo bloccati qui in attesa di morire", dice uno di loro. "Ogni giorno la vita è più difficile. E se fai una mossa sbagliata, muori". Interpellato dall'emittente britannica, un portavoce del governo nordcoreano smentisce la gravità della crisi alimentare: "La nostra priorità sono sempre gli interessi della gente, anche in tempi difficili. Le informazioni diffuse dalla Bbc non sono fattuali, derivano da disinformazione fornita dalla Corea del Sud".
Divisa in tre regni nel primo millennio, la Corea fu ripetutamente invasa dal Giappone dal sedicesimo secolo in avanti. L'Impero nipponico la annesse formalmente nel 1910, facendone di fatto una propria colonia fino alla sconfitta di Tokyo nella Seconda guerra mondiale. A quel punto il Paese fu spartito in due aree di influenza, il Nord sotto l'Unione Sovietica, il Sud sotto gli Stati Uniti. La guerra di Corea scoppiò nel 1950, quando la Corea del Nord invase la Corea del Sud con il sostegno di Urss e Cina, mentre gli Usa appoggiarono anche militarmente il governo di Seul. Il conflitto terminò nel 1953 con un armistizio, senza accordi di pace, dopo la morte di circa 200mila sudcoreani, mezzo milione o più di nordcoreani e 36mila soldati americani.
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