@ - Si associa spesso la disuguaglianza di reddito alle code particolarmente fortunate della distribuzione, per esempio a quel top 0,1 per cento più ricco del paese, che in Italia negli ultimi 15 anni è passato dal detenere il 2,7 per cento del reddito nazionale a quasi il 5 per cento. La disuguaglianza relativa, però, può interessare fette molto più ampie della popolazione attiva e la differenza tra settore pubblico e privato rimane significativa.
© Milano Finanza Stipendi, così il pubblico surclassa il privato
La prima tabella tratta dal 18esimo Rapporto Annuale dell'Inps mostra come per i dipendenti italiani dopo i 30 anni di età la retribuzione media annua tenda a biforcarsi con forza tra settore pubblico e privato. Il gap diventa significativo tra i 35 e i 45 anni, sfiorando i 10 mila euro annui, per poi progressivamente ridursi all'avvicinarsi della pensione. La differenza è più pronunciata per gli uomini che per le donne, che invece registrano un gap inferiore ai 5.000 euro.
Il confronto con la Germania
In Italia sono troppo alti i salari pubblici o troppo bassi quelli privati? Osservare quanto accade in altri paesi europei può rivelarsi utile. I dati dell'Ocse, per esempio, mostrano che le retribuzioni orarie reali dei dipendenti pubblici italiani sono quasi sempre state più elevate rispetto a quelle registrate in Germania, con un picco particolarmente significativo tra il 2005 e il 2010. Al contrario nel settore privato i ruoli si invertono e per tutto l'ultimo trentennio le retribuzioni orarie tedesche sono risultate largamente superiori a quelle italiane, con un gap in allargamento soprattutto negli ultimi 12 anni.
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