"BBC" - Bacheca Bene Comune ............... oggi per domani...!!!???
Pasquino's Bacheca Bene Comune - SCI Spazio Comune per l'Informazione - MIPS for ARTS Multimedia Interchange Point System for Arts Religions Territory Science"
lunedì 11 agosto 2025
Place of Ancient Roman Countryside for European Life - Esarcato Area PARCEL: L'Ira di Mosca contro l'Europa, 'imbecilli e nazis...
Place of Ancient Roman Countryside for European Life - Esarcato Area PARCEL: L'Ira di Mosca contro l'Europa, 'imbecilli e nazis...: @ - La Russia si scaglia contro i Paesi europei accusandoli di voler boicottare i tentativi di Donald Trump di raggiungere la pace in Ucra...
sabato 26 luglio 2025
Papa Gregorio Magno: RICORDANDO IL Codice di Camaldoli -
Papa Gregorio Magno: RICORDANDO IL Codice di Camaldoli -: RICORDANDO IL Codice di Camaldoli - ………. chi erano i firmatari? I firmatari del Codice di Camaldoli erano un gruppo di intellettuali di f...
Place of Ancient Roman Countryside for European Life - Esarcato Area PARCEL: L'annuncio di Macron sulla Palestina, dure reazion...
Place of Ancient Roman Countryside for European Life - Esarcato Area PARCEL: L'annuncio di Macron sulla Palestina, dure reazion...: @ - La Francia riconoscerà a settembre lo Stato di Palestina. Lo ha annunciato il presidente Emmanuel Macron con un post su X. " F...
venerdì 11 luglio 2025
Place of Ancient Roman Countryside for European Life - Esarcato Area PARCEL: Roma, gli “zombie” che passeggiano sul Raccordo An...
Place of Ancient Roman Countryside for European Life - Esarcato Area PARCEL: Roma, gli “zombie” che passeggiano sul Raccordo An...: @ - Un 40enne è stato fermato mentre girovagava sul Grande Raccordo Anulare di Roma a piedi. Non è l’unico. La Polizia locale ne ha interce...
Pessime notizie per questi pensionati, non ci sono soldi per le pensioni: devono tornare al lavoro
@-La situazione delle pensioni in Italia continua a destare preoccupazione, per la bassa entità degli importi degli assegni pensionistici.
Le riforme degli ultimi decenni, a partire dalla riforma Dini del 1995-1996 e poi dalla riforma Fornero, hanno introdotto un sistema di calcolo contributivo che, nel lungo periodo, rischia di penalizzare fortemente i futuri pensionati. In assenza di fondi per interventi correttivi, si profila uno scenario in cui molti pensionati saranno costretti a tornare al lavoro per integrare il reddito.
Secondo i dati più recenti dell’Osservatorio statistico INPS aggiornati al 2 aprile 2025, l’importo medio lordo delle pensioni si attesta a circa 1.229 euro mensili. La situazione è più favorevole per gli uomini (1.486 euro medi) rispetto alle donne, che percepiscono poco più di 1.000 euro (1.011 euro). Questi valori, calcolati sui singoli assegni, non considerano eventuali pensioni multiple percepite da uno stesso individuo, ma indicano comunque un problema diffuso di adeguatezza economica.
Il sistema contributivo, nato per rendere sostenibile la spesa previdenziale in un contesto demografico mutato, si basa esclusivamente sui contributi versati nel corso della carriera lavorativa, che a loro volta dipendono dalla retribuzione percepita. In un mercato del lavoro sempre più caratterizzato da stipendi bassi, precarietà e lavoro irregolare, il rischio è che molti pensionati percepiscano assegni inferiori a 1.000 euro mensili. Inoltre, chi ha iniziato a versare contributi solo dopo il 31 dicembre 1995 non beneficia nemmeno dell’integrazione al trattamento minimo, aggravando ulteriormente la condizione di povertà pensionistica.
La situazione è ulteriormente complicata dalle tendenze demografiche: la popolazione pensionata è in crescita, mentre quella dei lavoratori attivi diminuisce a causa del calo della natalità. Le proiezioni ISTAT prevedono che entro il 2050 ci saranno oltre 20 milioni di pensionati a fronte di poco più di 26 milioni di occupati, un rapporto che mette a dura prova la sostenibilità del sistema a ripartizione.
La mancanza di risorse per riformare il sistema pensionistico
Nonostante il problema sia noto da tempo, le risorse economiche disponibili per una riforma strutturale del sistema pensionistico sono estremamente limitate. Il sistema contributivo, come sottolineato anche dall’ex Presidente del Consiglio Mario Draghi, è ormai irreversibile. Questo significa che non si potrà tornare indietro rispetto al calcolo basato unicamente sui contributi versati.
L’importo complessivo annuo delle pensioni erogate dall’INPS ammonta oggi a circa 254 miliardi di euro, una cifra enorme che pesa molto sul bilancio pubblico senza però tradursi in assegni pensionistici sufficienti per mantenere un tenore di vita dignitoso. La Commissione Europea ha ribadito che senza correttivi, il sistema pensionistico italiano rischia di produrre assegni troppo bassi per garantire una vecchiaia decorosa.
La previdenza complementare, ossia i fondi pensione integrativi, rappresenta un’opportunità per aumentare l’importo delle pensioni, ma attualmente coinvolge solo circa un terzo dei lavoratori. Chi avrebbe maggior bisogno di integrazione, spesso, non ha la possibilità economica di aderire a questi strumenti.
Di fronte a pensioni insufficienti per vivere dignitosamente, molti pensionati si trovano di fronte a un bivio: ridurre drasticamente le spese familiari o tornare a lavorare. La normativa vigente permette, salvo alcune eccezioni come nel caso di Quota 103, di cumulare il reddito da pensione con quello da lavoro senza penalizzazioni. In tal modo, è possibile percepire la pensione e contemporaneamente continuare a lavorare o riprendere un’attività lavorativa.
I contributi versati durante questa nuova attività lavorativa potranno addirittura dare diritto a un supplemento di pensione in futuro. Tuttavia, questa situazione rappresenta un fallimento per il sistema di welfare italiano, che dovrebbe garantire una vecchiaia serena dopo una vita di lavoro.
Il ritorno massiccio al lavoro di pensionati rischia inoltre di comprimere ulteriormente i salari e di sottrarre opportunità occupazionali ai giovani, aggravando il problema del ricambio generazionale nel mercato del lavoro e alimentando un circolo vizioso di precarietà e basso reddito.
mercoledì 25 giugno 2025
Donald Trump presenta sintomi di Alzheimer: l’allarme in famiglia lanciato dal nipote
@ - Fred Trump III ha sollevato nuove preoccupazioni sulla salute mentale di Donald Trump, collegandole a una lunga storia familiare di Alzheimer. In un’intervista radiofonica, il nipote del presidente ha descritto segnali comportamentali osservati nei discorsi e nelle apparizioni pubbliche dello zio che gli ricordano da vicino il declino cognitivo del nonno Fred Trump Sr., morto dopo otto anni di battaglia contro l’Alzheimer.
Donald Trump presenta sintomi di Alzheimer:
l’allarme in famiglia lanciato dal nipote© Getty
Le sue parole non sono un’accusa, ma un appello alla trasparenza: "Serve più chiarezza, soprattutto per chi guida un Paese importante come il nostro".
Il nipote rompe il silenzio: “Riconosco quei segnali” In un’intervista rilasciata a SiriusXM, Fred Trump III ha raccontato la sua crescente preoccupazione dopo aver osservato comportamenti del presidente simili a quelli vissuti con il nonno Fred Trump Sr., morto nel 1999 dopo anni di Alzheimer. “Non sono un medico, ma riconosco quei segnali”, ha dichiarato. Il nipote di Trump ha ricordato il modo in cui lo zio fatica a mantenere la coerenza nei discorsi pubblici, suggerendo che la famiglia dovrebbe affrontare apertamente il tema, nel rispetto del ruolo istituzionale ricoperto.
All in the Family: un memoir che scuote il clan Trump Fred Trump III ha raccontato anche le dinamiche più intime del clan nel suo libro "All in the Family: The Trumps and How We Got This Way", pubblicato nel luglio 2024 e subito diventato best seller. Oltre alle riflessioni sulla salute mentale, l’autore affronta temi come la disabilità del figlio William e il presunto ostracismo subito dalla famiglia dopo la morte del padre. Il volume ha suscitato reazioni contrastanti ma ha contribuito ad alimentare il dibattito sulla trasparenza e sulla responsabilità della figura presidenziale.
L'appello per un test cognitivo Fred Trump III invita apertamente Donald Trump a sottoporsi a un test cognitivo. Un’inversione di ruoli, considerando che nel 2020 era stato lo stesso presidente a vantarsi dei risultati ottenuti nel Montreal Cognitive Assessment, sollecitando l’allora rivale Joe Biden a fare lo stesso. “Non è una questione politica, è un tema di salute pubblica”, spiega il nipote, chiedendo che anche la genetica familiare sia tenuta in considerazione.
I segnali da non sottovalutare: come si manifesta l’Alzheimer Quando si parla di Alzheimer, il primo pensiero va spesso alla perdita di memoria. Ed è proprio da lì che spesso iniziano a manifestarsi i primi segnali: dimenticanze ricorrenti, come appuntamenti o nomi appena ascoltati, oppure domande ripetute più volte nel giro di pochi minuti. Ma non è solo una questione di ricordi: chi è colpito dalla malattia può incontrare difficoltà nel compiere attività quotidiane che prima svolgeva con naturalezza, come cucinare una ricetta nota o gestire semplici conti.
Un altro campanello d’allarme è la confusione su date e luoghi: capita che non si riesca più a orientarsi nel tempo o a riconoscere ambienti familiari. Anche il linguaggio può diventare più povero e meno fluido, con parole che sfuggono e frasi interrotte a metà. Non mancano poi cambiamenti del comportamento: umore instabile, ritiro dalle attività sociali, irritabilità e giudizi fuori contesto. Sintomi che, presi singolarmente, potrebbero sembrare banali o legati all’età. Ma se si presentano insieme e con frequenza, meritano attenzione e, soprattutto, una valutazione medica approfondita.
Un presidente anziano sotto i riflettori Con i suoi 77 anni, Trump è ora il presidente più anziano della storia degli Stati Uniti. In un contesto politico sempre più attento all’età e alle capacità cognitive dei leader, la questione sollevata dal nipote rischia di avere un peso crescente. Il caso si inserisce in uno scenario ancora più delicato, visto che l’ex presidente Joe Biden, dopo mesi di pressioni e speculazioni sulla sua tenuta mentale, ha annunciato il ritiro dalla corsa alla rielezione proprio nel luglio 2024, lasciando il Partito Democratico a scegliere una nuova candidata, Kamala Harris. Al momento, dalla Casa Bianca non è arrivata alcuna replica ufficiale alle dichiarazioni di Fred Trump III, ma il tema potrebbe emergere con forza nelle prossime settimane.
Notizie dai Giovani: Guai per Sigfredo Ranucci: la Rai avvia un procedi...
Notizie dai Giovani: Guai per Sigfredo Ranucci: la Rai avvia un procedi...: @ - Rai apre procedimento disciplinare a Sigfrido Ranucci. Ruotolo: " Intimidazione e attacco alla libertà di stampa ". La Rai ...
giovedì 5 giugno 2025
La figuraccia di Zuppi cardinale anti governo
@ - La gaffe sull'8x1000 - accuse al governo Meloni su un provvedimento del governo Conte nel 2019 - viene considerata un passo falso per il «Papa della sinistra».
La figuraccia di Zuppi cardinale anti governo
Nulla che comunque possa scalfire l'autorevolezza del cardinal Matteo Maria Zuppi (foto), specialmente a sinistra. Il presidente Cei non riesce a liberarsi dall'immagine di un uomo di Chiesa schierato politicamente. Zuppi, celebrato come il «prete di strada» è lo stesso che prima di entrare nella Cappella Sistina per eleggere il successore di Papa Francesco, ha voluto parlare di Festa della Liberazione. Candidato al soglio di Pietro dalla bolla mediatica progressista, Zuppi, forse, è ancora in trance agonistica da Conclave. Le indiscrezioni trapelate dell'assise cardinalizia hanno dimostrato come l'elezione di un Papa romano di Roma fosse un'ipotesi residuale mai presa in considerazione. Come se la conclamata vicinanza alla Comunità di Sant'Egidio fondata da Andrea Riccardi, fosse garanzia di elezione. In ogni caso il Pd di Elly Schlein, Repubblica, le Acli, le Ong, Sant'Egidio stessa, movimenti pro migranti e tutte le anime belle del cattolicesimo democratico hanno eletto l'arcivescovo di Bologna, suo malgrado, a leader di una Chiesa «anti-Meloni». Per loro «don Matteo» è un simbolo. Il giorno dopo la sua uscita anti governativa a freddo, Demos, costola di Sant'Egidio del Pd, tiene il punto sull'8x1000 e difende la posizione del «suo» cardinale. Anche se il deputato dem Paolo Ciani, anch'egli legato a Sant'Egidio, non «intravede» una imminente battaglia parlamentare sullo strumento fiscale. Anche perché significherebbe delegittimare l'alleato grillino e quanto fatto dalla precedente gestione dem. Le Acli, invece, spalleggiano Zuppi e insistono. Tra chi attacca via social il centrodestra, e non Conte, c'è Chiara Pazzaglia, presidente delle sezioni bolognesi. In Consiglio comunale, al fianco del sindaco Matteo Lepore, poi, siede Filippo Diaco, che delle Acli è l'ex presidente. È la Bologna «zuppiana» che si stringe attorno al suo arcivescovo. Il presidente Cei è diventato da tempo «un punto di riferimento fortissimo» per tutti i progressisti. Anche sulla gestione dei fenomeni migratori le posizioni del porporato trasteverino sono note: accogliere, accogliere, accogliere.
Da sempre uomo del dialogo, Zuppi non ha mai evitato l'interlocuzione con il centrodestra. È anche per questo che dal governo è trapelato «stupore» per un'offensiva così diretta (oltre che errata). Il tifo da stadio dei progressisti per la successione a Jorge Mario Bergoglio può aver influito come arma di pressione. A metà mese, sempre a Bologna, è in programma la Repubblica delle Idee. Il quotidiano diretto da Mario Orfeo schiera un quartetto d'archi, un parterre anti-meloniano doc: Elly Schlein, Giuseppe Conte, Maurizio Landini e proprio Matteo Maria Zuppi. Del resto, la sinistra non si fa problemi a includere il presidente Cei come un leader pari grado dell'opposizione. È un vero e proprio pressing culminato nei meme circolati durante il Conclave: «La sinistra riparta da Zuppi», si leggeva. Insomma, per quanto il cardinale non indossi la casacca dem, il Nazareno lo ha arruolato de facto. Non c'è da stupirsi: il cardinale è proprio quello che il «campo largo» vede come sintesi di tutte le virtù politiche. Cattolico sociale, massimalista il giusto, capace di dialettica con un mondo che va dai centri sociali ai sostenitori della Messa in latino. È la Chiesa jovanottiana - quella che va da «Che Guevara a Madre Teresa». La formula che il centrosinistra cerca per provare a tornare competitivo per le prossime elezioni politiche.
lunedì 2 giugno 2025
Lasci il finestrino abbassato? Ecco perché rischi una multa salata (e guai con l’assicurazione)
@ - Non si tratta di un'abitudine molto diffusa, ma di sicuro è possibile averne maggiore riscontro soprattutto nella stagione calda, quando si cerca in ogni modo di impedire che l'abitacolo dell'auto diventi incandescente sotto il sole cocente: lasciare il finestrino socchiuso può diventare una soluzione in questi casi, ma espone il conducente al rischio di vedersi appioppare una multa che può arrivare fino a un massimo di 173 euro.
C'è già un caso che quest'anno ha fatto molto discutere a Monte Berico, in provincia di Vicenza, dove il proprietario ha posteggiato il proprio mezzo a quattro ruote col finestrino leggermente abbassato, ritrovando al suo ritorno sul parabrezza una sanzione pecuniaria pari a 42 euro. Non si tratta, come verrebbe da pensare istintivamente, del reato di istigazione al furto di cui si occupa nello specifico il Codice di procedura penale, bensì di una violazione del Codice della Strada.
L'articolo, nello specifico, è il 158 e al suo quarto comma si occupa grossomodo dello stesso genere di comportamento inopportuno, laddove si rischi di agevolare la sottrazione del mezzo, ad esempio, lasciando il finestrino abbassato, l'auto aperta o dimenticando le chiavi inserite nel quadro: "Durante la sosta e la fermata il conducente deve adottare le opportune cautele atte a evitare incidenti ed impedire l’uso del veicolo senza il suo consenso". Il finestrino abbassato può diventare quindi una condizione tale da non disincentivare il furto del veicolo e di conseguenza un suo utilizzo non autorizzato, e ciò si traduce in una multa che può andare da 42 fino a 173 euro per i mezzi a quattro ruote e dai 25 fino ai 100 euro per i ciclomotori.
Così agendo il conducente non ha adottato "le opportune cautele" e si espone alla sanzione pecuniaria, ma ciò può avere delle conseguenze successivamente anche per quanto concerne l'assicurazione in caso di furto, dal momento che le polizze non coprono i danni prodotti dalla negligenza dei propri clienti. Qualora chi sottrae il mezzo compia poi delle infrazioni quando si trova al volante dello stesso, a dimostrare la propria estraneità ai fatti dovrà essere la vittima del furto.
Meglio evitare di correre rischi, quindi, e prendere tutte le precauzioni per evitare che una situazione del genere possa verificarsi, chiudendo completamente i finestrini quando si lascia l'auto ferma in un parcheggio.
mercoledì 28 maggio 2025
Place of Ancient Roman Countryside for European Life - Esarcato Area PARCEL: Il capolavoro strategico di Hamas: mentre fingeva ...
Place of Ancient Roman Countryside for European Life - Esarcato Area PARCEL: Il capolavoro strategico di Hamas: mentre fingeva ...: @ - Cosa succede? Come mai l’alleanza atlantica scopre solo ora che in Medio Oriente c’è una guerra orrenda e senza sbocchi? Le stragi d...
Iscriviti a:
Post (Atom)